Nelle antiche scritture buddhiste che menzionano lo stato di “cessazione di percezioni e sensazioni” è ravvisabile una tensione tra il ritenerlo uno stato non-cognitivo e ritenere di contro, sia pure indirettamente, che in questa particolare condizione le facoltà cognitive non soltanto permangano, ma siano sì raffinate da portare allo sviluppo della conoscenza emancipatrice. ! Rubrics […]Leggi di più
Il massimo grado di concentrazione: già le scritture canoniche buddhiste menzionano un singolare stato contemplativo, il saññāvedayitanirodha, che, se non coincide tout court col nibbāna, vi è perlomeno assai vicino e addirittura comporterebbe la sospensione della respirazione. Perché sarebbe auspicabile una condizione tanto estrema? ! Rubrics è fatta da specialisti NO fakenews e fonti incerte. Segui -> Pagina FB […]Leggi di più