Nelle antiche scritture buddhiste che menzionano lo stato di “cessazione di percezioni e sensazioni” è ravvisabile una tensione tra il ritenerlo uno stato non-cognitivo e ritenere di contro, sia pure indirettamente, che in questa particolare condizione le facoltà cognitive non soltanto permangano, ma siano sì raffinate da portare allo sviluppo della conoscenza emancipatrice. ! Rubrics […]Leggi di più