Manifesto per la sostenibilità della moda
Diritti umani, impatto ambientale, etica imprenditoriale e promozione dei giovani talenti emergenti. Il Manifesto è pubblicato nel 2012, ma implementato nel 2020.
La Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI) nel 2012 ha pubblicato il Manifesto per la sostenibilità della moda. Ne parliamo oggi perché è nel 2020 che il suddetto viene implementato. La CNMI è un’associazione fondata nel 1958 con lo scopo di promuovere e sostenere l’organizzazione di eventi di portata internazionale nel settore della moda nel territorio italiano.
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L’Italia è il primo produttore di moda del lusso al mondo. Questa posizione dona un altissimo prestigio alla Nazione e anche grande responsabilità alle imprese che ne fanno da rappresentanza.
Nella stesura del documento hanno infatti collaborato i seguenti nomi: Ermenegildo Zegna, Salvatore Ferragamo, Guccio Gucci, Yoox, Limonta, Taroni, Simonetta, Material Connexion, Sistema Moda Italia, Politecnico di Milano, Università Bocconi di Milano, Avanzi – Sostenibilità per Azioni.
Il decalogo è formato da dieci punti cardine.
I primi tre punti si soffermano sull’impatto ambientale delle materie prime scelte per il prodotto. Queste devono essere di qualità e durevoli nel tempo, ecocompatibili e il loro reperimento e/o lavorazione non deve violare i diritti umani.
Al quarto punto viene menzionata la modalità di trasporto del prodotto da prediligere e l’etica nelle campagne di marketing sui social e non.
Al quinto punto nulla di rilevante se non nel richiamo ad una gestione regolata dal sistema della qualità al fine di migliorare i processi aziendali, che già è richiesta ad ogni organizzazione pubblica e privata dal 2005 attraverso la norma ISO 9001 (in ultima revisione nel settembre 2015).
Il sesto e il settimo punto sono i più innovativi.
Sottolineano lanecessità di creare collaborazioni per il lavoro e la ricerca attraverso le imprese, sia tra loro che con altri soggetti e la promozione di giovani realtà emergenti italiane, di talenti e start-up. Qui si parla anche di conciliazione del lavoro con la vita privata e di pari opportunità, tema che anticipa di qualche anno quello che poi nel 2020, causa pandemia, è diventata la normalità dei più, con il lavoro da casa quando possibile.
Negli ultimi tre punti, a chiudere il decalogo, ci pensa la comunicazione etica e trasparente della scelta di ogni singola azienda di essere promotrice del Manifesto e dell’impegno ambientale e sociale che ne fa da garante per un Made in Italy che guarda al futuro e da sempre è leader trainante di bellezza, cultura e sviluppo.
Nel Manifesto in articolo manca sicuramente un richiamo alla creatività, unica vera fonte di ispirazione e impossibile da replicare. Mi permetto quindi di aggiungere io un undicesimo punto nel quale tutelare le menti creative in uno spazio stimolante e in un team di supporto costante.
Immagine: Photo via Clem Onojeghuo on UnSplash
Per approfondimenti:www.cameramoda.it/media/pdf/manifesto_sostenibilita_it.pdf
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Nata a Roma nel secolo scorso. Architetto, curatrice d’arte contemporanea ed imprenditrice nel settore del lusso Made in Italy. In Cina, dove vive, fonda la “Luxus International Srl”, celebrando l’eleganza e lo stile italiano in Oriente, di frequente su vari media italiani e cinesi. E’ l’unica rappresentante italiana ammessa all’edizione 2020 dell’ART021 Shanghai Contemporary Art Fair (la più importante fiera asiatica dell’arte contemporanea) ed è l’unica europea (e unica donna) a far parte del team di prevenzione della Foshan University. Cura la sezione “moda” di Rubrics, intervistando grandi professionisti e vip, dagli Universal Studios di Los Angeles (Hollywood), al mondo della grande imprenditoria, dell’arte e del lusso italiano internazionale. Si forma a “La Sapienza”, in Architettura e successivamente consegue il master in “Curatore d’arte contemporanea” a lo “IED”. Si perfeziona a Parigi, in una galleria d’arte di Le Marais e in un castello in Piccardia, “Lizières”, da un’idea dell’artista Ramuntcho Matta. La vocazione artistica e la qualità professionale la portano da Parigi a Pechino, passando per Singapore e nuovamente in Cina, a Canton. Parla italiano, inglese, francese e cinese.
Email: ambrapatarini@gmail.com – Instagram: ambrapatarini – Sito: https://linktr.ee/AmbraPatarini