La Hallyu coreana, l’onda che conquista il mondo con la bellezza

Korean Drama, K-pop e miliardi di visualizzazioni. Tutto è iniziato con il passaparola, consolidato poi da precise strategie di comunicazione. Musica, cinema, arte… la Corea del Sud si prepara ad affermarsi nel mondo con la potenza dell’estetica.

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Il termine Hallyu è, probabilmente, ancora ostico a gran parte delle persone. Per chi è appassionato del mondo dell’intrattenimento coreano è, invece, indicativo di un’onda benefica capace di lambire ogni parte del mondo, diffondendo benessere interiore. Hanryu, più comunemente romanizzato in Hallyu, è un neologismo composto da due parole.

La prima è Han che significa coreano e la seconda Ryu la cui traduzione è onda. La trasposizione di questo neologismo è quindi proprio Onda Coreana, dove onda è intesa come divulgatrice di cultura coreana. Spesso riconosciuta in occidente come Korean Wave, essa è un fenomeno che ha avuto origine a metà degli anni novanta e che ha aumentato il suo impatto intorno alla metà degli anni duemila.

Negli ultimi anni, l’accrescimento della popolarità globale della cultura della Corea del Sud, sta raggiungendo vette altissime. Ciò grazie soprattutto al K-pop, musica pop coreana, e all’amplificazione del successo dei Korean Drama, serie televisive per lo più autoconclusive.

Ai suoi albori la Korean Wave è stata trainata dalla diffusione in tutto l’Oriente e nel sud dell’Asia dei Korean Drama e del K-pop. Gradualmente, anche grazie a internet e ai social, l’Hallyu è poi progredita a fenomeno mondiale. Se però la crescente popolarità della cultura coreana è stata merito del passaparola, una volta divenuto tale, il fenomeno è stato alimentato da strategie mirate.

Buona parte della responsabilità dell’estendersi del fenomeno va, infatti, senz’altro attribuita al governo sudcoreano che ha avuto la acutezza di comprenderne le potenzialità. Ha così favorito l’elevarsi della Corea del Sud a uno dei principali divulgatori di cultura popolare e turismo.

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A tutt’oggi l’Hallyu è parte rilevante della florida economia del Paese, cosa che ripaga il governo dei cospicui capitali profusi nel settore dell’intrattenimento. Il Governo sudcoreano sostiene, infatti, le imprese creative e culturali del Paese con grandi investimenti. Il suo proposito è renderle traino non solo della diffusione della cultura, ma anche dell’accrescimento dell’industria del turismo. Obiettivo ampiamente raggiunto, dal momento che ormai la Corea del Sud è considerata nel mondo come una delle Nazioni meglio sviluppate. Altro riconoscimento che va attribuito alla Corea del Sud è quello di aver investito nella riqualificazione. Il rinnovamento di intere zone, monumenti e parchi naturali, li ha resi maggiormente attrattivi per i visitatori stranieri e non.

Dagli anni novanta a oggi, il fenomeno dell’Hallyu è giunto alla sua terza generazione e in questi ultimi tempi il fenomeno si è evoluto ulteriormente. Con l’avvento nel K-pop di gruppi come i BTS che vantano miliardi di visualizzazioni su You-Tube, un esercito globale di fan e collaborazioni con artisti internazionali, il K-pop ha infranto ogni barriera geografica.

Non da meno è il settore cinematografico. Il Successo del film Parasite del regista Bong Joon-hone è esempio lampante. Nel 2019, il lungometraggio ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes e nel 2020 un Golden Globe e quattro Oscar, tra cui quello per il miglior film.

Grande merito della propulsione di questo tsunami benefico, va senza dubbio riconosciuto al fenomeno Korean Drama. Per chi non li conoscesse, i Drama sono serie televisive orientali di vario genere che i fan guardano in lingua originale e sottotitolati. Si sviluppano in episodi più o meno numerosi e tendono a destare forti emozioni negli spettatori che spesso ne diventano addict. Così come la Cina, il Giappone, Taiwan e la Tailandia, La Corea del sud ha sviluppato una fiorente industria dei Drama. Ne ha creato uno stile proprio e ha accresciuto professionalità e tecnologie nello sviluppo di serie sempre più sofisticate e di alta qualità.

In Italia i primi Drama sono giunti grazie all’impegno di traduttori appassionati che hanno favorito la crescita esponenziale dei cultori. Sono anni ormai, però, che nel nostro Paese il mercato di queste serie si è accresciuto anche tramite piattaforme streaming. Una di queste è Viki Rakuten  che è, in parte, gratuita e si avvale di subber volontari, offrendo un vasto catalogo di Drama orientali, compresi quelli coreani.

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Della grande attrattiva che i Korean Drama suscitano nel pubblico occidentale se ne è accorto anche Netflix. Nel 2021 il colosso dello streaming ha, infatti, deciso di investire quasi cinquecento milioni di dollari in quest’industria per produrre K-drama. Sono sempre più presenti sul suo catalogo grosse produzioni di serie coreane, diventate enormi successi. Titoli come Itaewon Class, Mr. Sunshine, Crash Landing on you, Kingdom, Move to Heaven sono solo la punta di un iceberg che meriterebbe un ulteriore approfondimento.

Così come il recentissimo Squid Game, il drama che, a poche ore dalla sua uscita sulla piattaforma streaming, è diventato un fenomeno mondiale. Ricca di allegorie e messaggi di denuncia sociale, ma anche di speranza, la serie narra con crudezza il lato oscuro del capitalismo e di una società che dà sempre meno importanza al valore della vita. Con ogni probabilità, Il successo di Squid Game sta nel modo che ha di colpire chi guarda. È un koreandrama che impatta sull’immaginario dello spettatore, inducendolo a riflettere e in questo è simile agli altri. Caratteristica comune di queste serie è, infatti, la potenza delle sensazioni che riescono a trasmettere. Che siano romance, crime, mistery, fantasy, commedie brillanti o storici, i drama provocano un’esplosione di vitalità ed emozioni nello spettatore che tende a divenirne dipendente.

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• Fotografia dei BTS : Copertina della rivista Rolling Stone’s  di giugno 2021.
• Fotografia di testa: Fortezza  Suwon Hwaseong, vista notturna. (senza diritti presa da Unsplash)
• Fotografia 3: collage di locandine di drama
• Video promozionale della città di Seoul creato con la Seoul Tourism Organizzation e interpretato dai BTS, ambasciatori onorari del turismo per cinque anni:

Donatella Perullo

È nata a Napoli. Già a sedici anni si dedica alla stesura di romanzi fantasy. A vent’anni al lavoro impiegatizio associa la collaborazione con il settimanale per adolescenti “Rimmel” (Periodici Tattilo). Dopo una lunga pausa di riflessione, ritrova la vena creativa e nel giugno 2010, con il racconto storico La leggenda del cane resuscitato si classifica terza al Premio Nazionale di Narrativa L’inchiostro dei 7 gioielli. Nel 2012 vince il concorso My fantasy story con il racconto “La profezia dell’eletto”. È stata per due anni semifinalista del Torneo Letterario Ioscrittore indetto dalla GeMS, prima con il Thriller Stelle Binarie e poi con il Fantasy Lacrime d’Ametista che nel 2014 sarà pubblicato dalla Butterfly Edizioni. Nel maggio 2015 pubblica in self, sulla piattaforma Amazon, il romanzo breve Horror, Nemesi e nello stesso mese è seconda classificata al concorso letterario Fantasya a Palazzo indetto dal comune di Formello, con il racconto Guardastelle. Nel luglio 2016 cura l’antologia “Sposa per sempre” ispirata alla leggenda di Pascualita, la sposa cadavere di Chihuahua. Antologia tradotta poi anche in spagnolo. A giugno del 2017 approda alla Fanucci Editore ed esordisce nel mondo del noir con Il gioco del ragno, poliziesco ambientato nella Napoli che tanto ama. Sempre con il marchio Fanucci a settembre 2017 pubblica il romance intitolato Dolce risveglio.
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