Infine Odisseo imbrogliò Eolo

Alcuni vantaggi dell’eolico rispetto alle fonti energetiche inquinati. Nel mito, Eolo si prese gioco di Ulisse e oggi i pronipoti di Odisseo ingannano e adattano la forza del vento.

Quella notte era l’ideale per salpare da Itaca. Aria frizzante, mare allegro, cielo più terso delle idee di Omero ed Eolo che acconsentiva l’impresa mostrandosi calmo ma deciso. L’equipaggio si fidava ciecamente di Odisseo, che come tutti gli uomini insicuri millantano agli altri polso fermo e perseveranza di roccia, cercando le prove del loro coraggio sfidando il destino.

Eolo che dominava le vele, a tratti da rude birbante e a tratti da tenero amante, accompagnava la nave nella notte. Ma quando questa prese il largo, il dio sparì nell’aria, lasciando Odisseo e tutto l’equipaggio fermi nel mare buio, a sentire le sue maledette risate navigare nel silenzio…

Il vento è una forma di energia pregiatissima, energia cinetica: da “Kinetos”, in greco “movimento”. Essa può essere trasformata in (quasi) tutte le altre forme di energia conosciute.

Gli olandesi lo addomesticarono con i mulini a vento per produrre lavoro parecchi secoli fa e la propulsione marina a vento (la vela) è nota da oltre 5.000 anni. Secondo il parere di molti esperti furono gli egiziani ad “addomesticare” questa forza per navigare senza a remi, liberando gli schiavi dal compito e adoperarli (che brutta parola quando riferita ad esseri umani!) in altre fatiche.

Oggi il vento inizia ad essere impiegato per produrre una forma di energia conosciuta, tutto sommato, come tale, da poco più di 150 anni e cioè quella elettrica. Tale conversione si realizza con delle apposite apparecchiature ormai note, ma poco conosciute dal grande pubblico.

Le turbine eoliche che tanto portano ai ricordi di infanzia (ve le ricordate le girandole alle feste?) sono delle efficientissime centrali elettriche, con produzione di energia completamente svincolata da processi “molto entropici” (e inquinanti)… come la combustione di prodotti petroliferi o idrocarburi in genere, fatto comune nelle centrali termoelettriche tradizionali.

Ancora una volta dobbiamo ringraziare il Sole. Riscaldando l’aria dell’atmosfera nascono i venti, che generano la rotazione delle turbine, creando energia completamente pulita e gratuita.

Così, tanto per capire l’utilità dell’eolico… una famiglia di quattro persone, per il fabbisogno energetico da fonti classiche (petrolio, carbone, metano, ecc.), immette nell’atmosfera qualcosa come: 40 tonnellate di CO2 (anidride carbonica) l’anno. Esse sono l’equivalente dell’inquinamento prodotto da una autovettura di media cilindrata in una percorrenza di circa 20.000 Km all’anno. Fate vobis…

Come sono fatte le turbine eoliche? Sono costruite con del comunissimo materiale, da sempre conosciuto dall’uomo, come il ferro, il rame e l’alluminio. Il ferro per la sua forza, il rame per la sua conducibilità elettrica e l’alluminio per la sua leggerezza. Infatti, come gli aerei, le turbine devono essere forti ma leggere.

Il vento è un despota prepotente e per poterlo addomesticare occorre furbizia. Come tutti i leader ama essere lodato, adulato e per assecondarlo bisogna fingere di essere sottomessi ai suoi voleri, quando invece è lui ad esse sfruttato per le nostre esigenze. Tuttavia, ha anche un lato paterno, onnipresente di giorno e di notte. Anche se i nostri sensi non lo percepiscono sempre, lui c’è comunque… le turbine girano producendo energia.

A differenza dei pannelli fotovoltaici, che hanno come elemento predominante il silicio e sono attivi solo di giorno, le pale eoliche funzionano tutto l’anno, 24 ore su 24 (ma apriremo il confronto energetico ed ecologico tra eolico e il fotovoltaico in altra occasione!).

Immagine:

Éolo e Juno, di Lucio Massari