Geopolitica: la scienza del nulla
I tuttologi del web confondono l’analisi strategica della geopolitica, con un’analisi oggettiva e indipendente da varie dinamiche politiche, economiche e sociali. Ecco il prodotto online di non-specializzati e personalità scadenti, che infetta il web e specula sulla non-conoscenza del grande pubblico.
! Rubrics è rigorosa divulgazione, fatta dagli specialisti dei campi. NO fakenews e fonti incerte. Segui -> Pagina FB e Instagram E il -> Canale Youtube ©Riproduzione riservata
Il nuovo villaggio globale ha permesso un forte incremento di divulgatori attivi sul web, i quali riescono spesso a mutare il proprio lavoro virtuale in una fonte di reddito. Non è possibile denigrare gli effetti delle comunicazioni di massa nell’era elettronica, poiché una vasta porzione vertono a nostro favore. Tuttavia, bisogna rivelare gli aspetti più spregevoli, che risultano essere tutt’altro che positivi.
L’ambito delle relazioni internazionali (e tutto ciò che ne concerne) ha visto un forte aumento di interesse, in quanto la durata di un video è molto ridotta rispetto ad un documentario (generalmente dai 15 ai 30 minuti).
Nel periodo storico in cui viviamo la combinazione tra brevità e facilità di apprensione (tramite video o articoli esplicativi) riesce a trovare l’interesse di qualsiasi fascia di età; e poiché spesso non si è avvezzi della lettura cartacea, il pubblico è davvero vasto su qualsivoglia piattaforma online.
Un particolare tipo di divulgazione, prodotta spesso da non specializzati in materia o personalità scadenti, porta avanti un mito: quello della geopolitica come scienza basata sull’analisi obiettiva delle dinamiche politiche, sociali ed economiche.
Le contraddizioni sono molteplici:
la prima riguarda il metodo, pur sempre influenzato da fattori umani che riguardano l’analista e il lettore stesso;
la seconda è una défaillance della definizione, perché spesso le “analisi geopolitiche” riguardano esclusivamente delle nozioni storiche imparentate con la politica internazionale analizzata.
Continuare l’elenco è superfluo: la materia deve essere approcciata diversamente.
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Un concetto, che dovrebbe essere alla base per chiunque voglia “parlare di geopolitica”, è il seguente: la geopolitica va intesa come uno strumento di analisi strategica sulla politica internazionale e tutto ciò che ne segue.
Nel momento in cui il concetto è ben delineato, qualsiasi analisi riguardo le relazioni internazionali assume connotati diversi (con una maggiore produttività).
La divulgazione è spesso mistificazione, perché correlabile ad una prospettiva totalmente sbagliata. Questa problematica affligge, perlopiù, i non-specializzati in qualsiasi ambito delle relazioni internazionali.
Ho analizzato più video riguardanti aspetti macroeconomici sbagliati, sia per il contenuto che per la metodologia usata. È controproducente avviare una discussione su chi debba proporre contenuti e portare avanti un progetto di divulgazione, considerando che non è eticamente corretto limitare questo compito ad una “schiera di pochi” composta da tecnici del settore.
La consulenza e l’intervista di soggetti specializzati deve essere un paradigma di indagine, soprattutto se esiste una pluralità di voci in capitolo. Se dovessimo, ad esempio, analizzare l’impatto del Franco CFA sui paesi africani, è necessaria una voce che possa valutare se è sbagliato indirizzare un’intera analisi sulla moneta.
Nel caso del Franco CFA è totalmente sbagliato imporre una prospettiva dove il problema portante è la stessa moneta.
Errori non banali che producono un’illusione generale su temi visti sul web.
Intanto, il mito geopolitico spopola e diventa scienza infallibile, pane per i tuttologi del web.
Photo by:Matthew Henry
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Classe 2002. Cultore di Geo-Economia e relazioni transatlantiche. E’ consulente di Azione Internazionale e collaboratore di varie realtà editoriali, tra cui spiccano Mondoperaio e Avanti!. Enfant terrible della Facoltà di Economia. Su Rubrics cura la sezione “Relazioni internazionali” della rubrica “Politica e Economia”.