Bella figura, di Yasmina Reza
La pluripremiata autrice parigina racconta l’occulta seduzione di piccole vite.
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“Bella figura” della drammaturga Yasmina Reza è un seducente e provocatorio omaggio al teatro in cui le parole alzano il sipario sugli inganni di ogni dissimulazione umana e rapiscono il comportamento suscettibile degli attori.
Il sentimento interiore di ogni personaggio è un frammento crudele di inesorabile sconfitta, recitato grazie ad un’elegante e rarefatto mistero di perbenismo, imprevedibile ed indefinibile, prima e dopo il quale non c’è nulla.
Ogni maschera viene svelata con l’immediatezza espressiva di una ricercata e sapiente magia che affattura il lettore in uno sregolamento di convenzioni sociali e borghesi e smaschera il brusco declino esistenziale di ogni umanità tradita dalle sue stesse ipocrisie.
La commedia si svolge intorno agli istinti e le contraddizioni delle piccole vite, nella fascinazione di un’infedeltà lungo l’enigma che cattura e aggira la luce della storia nella voluta segretezza delle passioni.
Ma comicità e tragedia da “boulevard” intrecciano il cammino della dignità nel finto decoro, nella “bella figura” appunto, e cedono all’invadenza di tenere debolezze, in ogni compiaciuto ed ironico manierismo.
L’autrice distilla la dilatata imponenza di ogni attrazione stilistica, esibisce l’ostinazione privilegiata di chi, per volontà d’arte, sa imprimere alle pagine una sorte intellettuale che assorbe e confonde, dando il ruolo ad un’anima nel limbo, non persa ma solo in attesa di qualcosa che poi accade in un’azione drammatica.
La leggerezza raffinata è lo scenario adatto, distante da tutto e da tutti mentre il risentimento disincantato delle azioni umane e l’arguzia pungente della dialettica amorosa sono gli atti della rassegnata solitudine di chi rivendica con sarcasmo e rancore il proprio egoismo.
Delicatezza e divertimento si mescolano nello sfiorire delle proprie individualità.
Bella figura è un testo teatrale ma anche un richiamo ad una trama remota che si narra oltre i limiti del tempo e incrocia i destini nell’eco di una decadenza spirituale, travolta dall’artificio impeccabile dei rapimenti emotivi.
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San Ginesio (Macerata). Operatrice culturale in collaborazione (anche) con “Rai Cultura”, scrittrice e poetessa insignita di numerosi Premi assoluti e Riconoscimenti al Merito Poetico in numerosi importanti concorsi letterari nazionali, tra i quali: Premio “Ugo Betti“ (Roma); Premio Letterario Mario Soldati; Premio Letterario Mario Pannunzio (Torino); Premio Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo – Cuneo); Premio Albero Andronico (Roma); Premio Garcia Lorca (Torino); Premio I Murazzi (Torino); Premio Invito alla poesia (Trieste); Premio Giovane Holden (Viareggio); Premio Terra di Virgilio (Mantova).
Autrice di Reading poetici, di Rassegne Nazionali di Poesia e di numerose raccolte poetiche pubblicate con “Bravi Edizioni”: “Collezione privata” (1999), “Blu notte” (2002), “Ad arte” (2006).
I suoi scritti sono raccolti in riviste e antologie poetiche nazionali e internazionali. Tra le collaborazioni online, “Rai Cultura – Letteratura”. Iscritta alla S.I.A.E. Sezione OLAF N° di posizione: 151750 nella qualifica di Autore Opere Letterarie dal 2004.
Email: ritabompadre@hotmail.com
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