Una volta le chiamavamo “videochiamate”…
Come ha fatto la piccola società americana creatrice di Zoom a competere con i giganti Microsoft e Google. Come funziona e quali vantaggi offre?
! Rubrics è rigorosa divulgazione, fatta dagli specialisti dei campi. NO fakenews e fonti incerte. Segui -> Pagina FB e Instagram E il -> Canale Youtube ©Riproduzione riservata
Eh si, una volta le chiamavamo “videochiamate”, mi ricordo ancora qualche vecchio spot di compagnie telefoniche in cui una bella ragazza teneva in mano un telefonino e faceva una chiamata a distanza nella quale, per la velocità e la potenza delle connessioni di quel periodo, probabilmente si sarebbero visti due o tre fotogrammi ogni dieci secondi e con tutti i contorni sfocati…
Ora invece le chiamami “call” o, ancora meglio “conference call” se le facciamo in più persone e, covid gratia ci sono diventate molto molto familiari.
Qualcosa di buono c’è, per chi fa il mio mestiere e cioè per chi sta davanti ad una tastiera. Queste chiamate hanno permesso di continuare a lavorare in modo più produttivo, in tanti campi hanno aiutato a condividere contenuti e, non ultimo, ci hanno fatto sentire anche un po’ meno soli quando non potevamo vedere parenti, amici o amori lontani.
Il miglioramento, inoltre, della qualità delle connessioni ha fatto il resto, regalandoci esperienze interattive sempre più di qualità, d’altra parte, le case sviluppatrici di software hanno intuito la grande portata del business e si sono messe alacremente a sviluppare i loro sistemi di conferencing per poter offrire agli utenti la possibilità di effettuare chiamate. Molti di questi programmi sono anche gratis.
Cosa c’è in gioco e perché tanto interesse per questo settore se tante piattaforme, come detto, sono anche gratis?
Beh, innanzitutto c’è una grande quantità di dati che girano, la possibilità di agganciare sempre più utenti attraverso indirizzi mail e contatti facebook/social, che servono regolarmente per poter partecipare alle chiamate. Questo supera di gran lunga il vantaggio di distribuire prodotti a pagamento.
Dall’altra parte abbiamo la competizione tra giganti come Microsoft e Google per gli utenti che utilizzano tali piattaforme.
Tra questa marea di giganti in lotta c’era anni fa una piccola società americana che si chiama Zoom, che ha messo a punto un sistema di conferencing di tutto rispetto e che me la sento di consigliarvi.
Oltre alla qualità molto alta del software (che funziona molto bene su tutti i dispositivi e specialmente sugli smartphone) c’è anche il fatto che per chi partecipa ai meeting non è necessario indicare alcun dato sensibile: niente mail, niente cellulare o simile, basta solo cliccare sul link che vi viene inviato da chi indice la chiamata e poi inserire il nome, o come ci si vuole presentare agli altri.
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Il software è anche gratuito e consente di indire riunioni o chiamate di 45 minuti massimi di durata, se però si decide di pagare €13,99 al mese (fatturati annualmente) si potranno organizzare videochiamate illimitate fino a 100 partecipanti ed inoltre si potranno:
- Registrare le chiamate in cloud
- Condividere file
- Fare schizzi su una lavagna virtuale
- Condividere il proprio schermo anche in simultanea
- Passare da un dispositivo ad un altro restando nel meeting
Il tutto protetti ovviamente da un sistema di crittografia end-to-end in cui Zoom è stata una delle pioniere.
Tutti i dettagli si trovano su https://zoom.us/
Nella pagina del piano https://zoom.us/pricing è possibile recuperare tutte le informazioni sui costi, se uno vuole sostenerli. Il download del client è facile e veloce, il pacchetto pesa pochi megabyte ed è estremamente facile da usare… ha pochi fronzoli e poche funzioni superflue, per questo mi piace; è molto leggero ma efficace e garantisce un’esperienza d’uso ottimale, il che ha permesso a questa piccola società di diventare uno dei leader di mercato nel settore.
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Photo by Glen Carrie on Unsplash
Nato a Bollate (MI) nel 1979 appassionato da sempre al tema dell’information & innovation technology, lavora dapprima come sviluppatore presso aziende di settore e, successivamente verticalizza il suo percorso di crescita professionale verso ruoli a sempre più elevato grado di responsabilità. Amante degli ambienti aziendali particolarmente sfidanti ha contribuito a far crescere realtà in settori di mercato particolarmente difficili e poco conosciuti. Attualmente lavora come IT Manager presso una software house che eroga servizi di consulenza a 360 gradi, partecipa ed organizza corsi di accademy su project management, metodologie e processi aziendali.