L’amore è scintilla


La speranza e l’angoscia di vivere nei versi del poeta e pittore Livio Spanò.

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Nel suo primo libro di poesie, Livio Spanò, come tutte le persone di un certo coraggio, si mostrava afflitto da un “cavernoso” appetito di vita: una fame nervosa che lo rendeva furioso dinanzi al manifestarsi meschino dell’ingiustizia sociale e dunque lo spingeva a scagliarsi contro di essa con entusiasmo guerriero.

Invece nella seconda raccolta (ovvero «Esserci a fatica», data alle stampe nel 2021 dalle “Edizioni Underground?” di Milano), i suoi versi si presentano, a tratti, meno aggressivi, tanto che riescono, puntuali, a stemperare il tedio frequente da cui le consuetudini della quotidianità sono spesso insidiate e a incutergli sentimento ogni mattina, pomeriggio o sera.

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Insomma anche in «Esserci a fatica», il frazionarsi lento della vita in giorni e sensazioni è funestato da paure, ansie e piccole miserie (che sono i sottomultipli delle ore); solo che adesso questi ultimi, contrariamente a quanto accadeva nella silloge d’esordio, Spanò li coinvolge nelle sue descrizioni –a volte ritmiche, a volte prosastiche– e sorridendo persuade l’insignificanza del vuoto alla delicatezza di un senso più pieno e compiuto, al vigore del pensiero e forse all’estasi malinconica del ricordo.

Sì, perché quando vede egoismi e banalità nel tempo o nell’uomo, Spanò reagisce con l’ispirazione e la sua anima può dunque elevare poesie alla speranza. Ma si tratta d’una speranza che, in molti casi, piega il capo, con acida amarezza, dinanzi alle fatiche ossessive dell’esistenza e che esclusivamente dall’amore –“[…] riesco ancora a piangere mentre tu dormi,/ riesco ancora a sentirti mentre io piango” (p. 40)– sa trarre sia scintilla che sostentamento, per poi ibridarsi con la nausea di stare al mondo e diluirla in una sorta di sgomento meditabondo che, nel tentativo di riflettere su di sé per meglio comprendersi, trova un attimo di pace o (è un paradosso?) almeno d’oblio:

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“Ora che il silenzio ha ripreso finalmente ad avere il mio nome,/ la cucina sembra indossare un aspetto nuovo,/ il divano delle forme più tristi, il bagno riepiloga lo sporco/ di chi trova nell’ansia un po’ di vita./ Il pavimento auspica la sua giusta dose di polvere/ che brilla nel cerchio verde che fotografa dettagli e volti./ Opero ristrettezze in piena solitudine,/ la fragranza di questo freddo sembra non farmi mai invecchiare,/ la paura del cielo fuori da questa piccola finestra sul soffitto/ sembra più immensa, e il suo nero/ sempre più fraterno./ Scanso i cappotti appesi all’entrata, soprattutto quello/ che sembra vomitato./ Scanso il portaombrelli e mi rifugio in un angolo scelto/ mentre lo spazio silenzioso mi culla./ Finestre su finestre, balconi arredati in grande stile/ e altri vuoti./ Persiane tende box-caldaia e fiori di plastica/ si fondono col sudicio artificiale./ Germoglia lentamente e in maniera lontana/ il profumo del mare nei miei ricordi./ L’incertezza se ho chiuso bene la porta/ fa del mio cervello/ una gigantesca macchia” (pp. 14-15).

Livio Spanò, nato ad Augusta (Siracusa) nel 1987, risiede attualmente nella città inglese di Bristol.

Scrive prevalentemente poesia e dipinge nell’ambito dell’astratto. Come pittore ha esposto in varie mostre fra cui “Dio del cemento”, che ha avuto luogo a Milano, e “Artisti di strada”, svoltasi in seno allo “SHORTini Film Festival” (iniziativa di respiro internazionale). In veste di poeta –oltre a collaborare con i collettivi “Gruppo antisociale” e “Nucleo negazioni”, grazie ai quali è apparso in antologie come ad esempio «I ragazzi non vogliono smettere» e «Un niente per due» (pubblicate entrambe da Matisklo Editore)– ha contribuito, con alcuni testi, a “Letteratura incisa” (progetto culturale della Biblioteca universitaria di Bologna), per poi partecipare al “Maggio dei libri”. Infine, nel 2016, ha dato alle stampe, con le Edizioni Amande di Casier (Treviso), la raccolta di liriche aspre ed energiche «La vita accade».

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Livio Spanò, «Esserci a fatica», collana «Perseidi. Fugaci apparizioni poetiche», Edizioni Underground?, Milano, 2021, pp. 98, € 12,00