I tesori de La Casa Totiana
Silvia Moretti, curatrice dell’archivio, ci apre lo scrigno della vita di quel genio che fu Gianni Toti, poeta, giornalista, scrittore e cineasta. Studenti, ricercatori e ammiratori in pellegrinaggio.
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Anche nelle galassie il potere… non più cosmotelevedere! Ordina La Rivideoluzione in un pianeta? Sul Palazzo d’Inverno sul Pianeta d’Inferno i rivelazionari soprassaltano sottosovracoscienza – poescienziati! Le due Ri-evoluzioni – della Lingua e degli Stati qui sui pianetrottoli smisurano “universi oscillanti”
G. Toti, appunti dal video poem opera SqueeZangeZaùm, Roma 1987
Gianni Toti (1924-2007) è stato un noto giornalista italiano ma soprattutto uno sperimentatore di linguaggi multimediali, famoso per essere il fondatore della poetronica e poetronicart. Dieci anni fa, durante le ricerche per la mia tesi di Master allo IED, ho potuto frequentare e conoscere personalmente La Casa Totiana [http://www.lacasatotiana.it/] in via Ofanto a Roma e la splendida Pia Toti Abelli.
La Casa Totiana è un archivio dei tesori e della conoscenza dal valore inestimabile di Gianni Toti. Dalla fine di questo anno, il 2021, tutto questo sapere verrà trasferito nella sede dell’ Associazione Gottifredo – ad Alatri (Fr) dove resterà sempre fruibile e consultabile.
Abbiamo intervistato in esclusiva per Rubrics Silvia Moretti, la curatrice dell’archivio de La Casa Totiana formata all’Università di Pisa e alla Scuola Normale Superiore.
Chi era Gianni Toti?
Gianni Toti è stato un energico ricercatore e sperimentatore di linguaggi, tra parola, immagine, movimento. Nato a Roma nel 1924, è stato poeta, giornalista, scrittore, cineasta e dagli anni Ottanta autore di VideoPoemOpere. È conosciuto a livello internazionale come fondatore della “poetronica”, poesia che si esprime con i linguaggi dell’arte elettronica. Ha scritto una dozzina di libri di poesia, due irromanzi, raccolte di racconti, saggi critici e reportages dal mondo; ha diretto un non-film (“E di Shaul e dei sicari sulle vie da Damasco” nel 1973) e alcuni mediometraggi e cinegiornali; ha realizzato oltre dodici opere in video, tra trilogie, videopoemi e videopoemetti, prima in Italia e dagli anni Novanta all’estero, soprattutto in Francia. Ha animato dibattiti, ha fondato e diretto riviste e collane editoriali; ha tradotto letteratura ungherese insieme alla compagna Marinka Dallos, pittrice naif; è stato il primo traduttore delle poesie di Cortàzar. Alla sua morte, nel 2007, ha lasciato centinaia di migliaia di poesie sciolte, pile di block-notes con racconti inediti, disegni, collezioni di idee e progetti mai realizzati, scritti su minuscoli pezzetti di carta. Ha lasciato una biblioteca di oltre 15.000 volumi, una miriade di oggetti raccolti durante i viaggi, insieme a centinaia di fotografie (in Vietnam, in Spagna, a Cuba), una videoteca, i diari e la corrispondenza di una vita…
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Parlaci de la Casa Totiana e della tua esperienza con essa.
La Casa Totiana si è costituita come associazione culturale nel 2008, un anno dopo la scomparsa di Gianni Toti e una volta riallestiti la biblioteca e l’archivio in una nuova location, in una zona più centrale di Roma.
L’associazione è stata fortemente voluta da Pia Abelli Toti e da numerosi amici, con lo scopo di promuovere l’opera e l’operare di Toti e di Marinka Dallos, attraverso attività di conservazione, ricerca, valorizzazione.
Ho avuto la fortuna di trasferirmi a Roma nel momento in cui nella casa si trovavano ancora molti scatoloni da aprire; ho supportato le archiviste nella catalogazione dei libri; nel 2011 ho composto con Sandra Lischi il libro “Gianni Toti o della poetronica” (Edizioni Ets, Pisa, 2012) attingendo a pieni mani all’archivio. Nei mesi successivi grazie a un programma Leonardo, nelle stanze de La Casa Totiana è arrivato anche Ander Gondra Aguirre, antropologo visivo e fondatore della casa editrice Sans Soleil ediciones [www.sanssoleil.es/], con il quale abbiamo iniziato a sistematizzare e catalogare l’archivio. Di un anno dopo è l’arrivo di Mirjam Dénes, storica dell’arte, e di Andrea Rényi, scrittrice e traduttrice: entrambe ungheresi, a loro si deve la cura e il riordino dell’archivio di Marinka Dallos, nonché la pubblicazione del primo catalogo delle opere pittoriche dell’artista.
Tante altre persone, come volontari o con piccole collaborazioni, hanno dato un contributo significativo per la vita de La Casa Totiana. Tutte le attività sono state svolte con e grazie al sostegno strategico, fattivo, non solo economico, di Pia Abelli Toti e di Sandra Lischi, vicepresidente dell’associazione.
Per le stanze de La Casa Totiana, che è sempre rimasta anche casa privata di Pia Abelli Toti, sono passati numerosi studenti e studentesse, studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori. Sono state scritte tesi e progetti. Ho avuto il piacere di mettermi al servizio delle loro ricerche, cercando di lasciare a chi passava uno spunto in più, un’indicazione per poter arricchire o guardare da un altro punto di vista il proprio lavoro. Ho appreso molto, a mia volta.
Nel tempo si è presentata la necessità di immaginare un futuro per i fondi archivistici di Toti e di Marinka Dallos, già dichiarati beni di interesse storico particolarmente importante dalla Soprintendenza. Nelle stanze de La Casa Totiana è nata la startup Poetronicart [www.poetronicart.com], volta alla valorizzazione dei beni culturali e artistici attraverso l’impiego della tecnologia. L’opera di Toti è stata la materia prima per sperimentare e realizzare prototipi di prodotti editoriali in realtà aumentata (“La parola poesia è la prima poesia”, Rubbettino 2017); corsi sulla videoarte in presenza; corsi di e-learning; format di mostre, come quello realizzato da e con Ata – l’istituto di Alta Tecnologia Andina [http://ata.org.pe/], fondato da José Carlos Mariategui a Lima, in Perù.
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Come abbiamo letto dall’ultimo comunicato stampa de La Casa Totiana presto tutto l’archivio verrà spostato ad Alatri grazie all’aiuto di Tarcisio Tarquini e l’Associazione Gottifredo, che cosa ci dobbiamo aspettare da questa nuova ri-evoluzione?
Tarcisio Tarquini, presidente dell’Associazione Gottifredo [www.associazionegottifredo.it/], è stato uno tra i soci fondatori de La Casa Totiana. Con l’Associazione Gottifredo e con il Coworking Gottifredo ha dato prova di lavorare intensamente nel e per il territorio di Alatri, mettendolo in relazione con il mondo. L’Associazione è tra l’altro protagonista del progetto Io studio italiano, rivolto ai giovani cinesi che vogliono imparare l’italiano per iscriversi alle università e agli Istituti di alta formazione artistica e musicale del nostro paese. Ad Alatri, negli ultimi anni, hanno studiato oltre 120 studenti cinesi, accolti con cordialità dalla comunità locale. Questo a testimonianza di una vocazione internazionale che si integra perfettamente con la visione totiana.
Il progetto “Visioni Molteplici”, all’interno del quale il fondo totiano è stato immediatamente inserito dall’Associazione Gottifredo, gode dell’appoggio e del sostegno della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, del Comune di Alatri, dell’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
Il progetto consentirà a giovani di formarsi alle professioni del futuro partendo dai documenti d’archivio di Toti. E molto altro ci si potrà aspettare. L’invito è a seguire le attività dell’associazione nel loro sito e nei loro canali social.
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Nata a Roma nel secolo scorso. Architetto, curatrice d’arte contemporanea ed imprenditrice nel settore del lusso Made in Italy. In Cina, dove vive, fonda la “Luxus International Srl”, celebrando l’eleganza e lo stile italiano in Oriente, di frequente su vari media italiani e cinesi. E’ l’unica rappresentante italiana ammessa all’edizione 2020 dell’ART021 Shanghai Contemporary Art Fair (la più importante fiera asiatica dell’arte contemporanea) ed è l’unica europea (e unica donna) a far parte del team di prevenzione della Foshan University. Cura la sezione “moda” di Rubrics, intervistando grandi professionisti e vip, dagli Universal Studios di Los Angeles (Hollywood), al mondo della grande imprenditoria, dell’arte e del lusso italiano internazionale. Si forma a “La Sapienza”, in Architettura e successivamente consegue il master in “Curatore d’arte contemporanea” a lo “IED”. Si perfeziona a Parigi, in una galleria d’arte di Le Marais e in un castello in Piccardia, “Lizières”, da un’idea dell’artista Ramuntcho Matta. La vocazione artistica e la qualità professionale la portano da Parigi a Pechino, passando per Singapore e nuovamente in Cina, a Canton. Parla italiano, inglese, francese e cinese.
Email: ambrapatarini@gmail.com – Instagram: ambrapatarini – Sito: https://linktr.ee/AmbraPatarini