PROLE POETICA: Penelope Agata Zumbo


L’intervista (audio) a Penelope Agata Zumbo, vincitrice della sezione “Poesia di genere” del Premio Internazionale Luigi Vanvitelli.

Tienimi donna

Senza nome potrei morire, ma Agatuzza

siediti qui, accanto:

è il non-tempo del bozzolo questo amaro

nonna? Senti? Io non sento oltre il taglio

l’eco arrugginita della chiusa,

la catena ferma, nessuno a salvare

Andromeda.

Vedi? Ci ha preso questo buio argentino

Agatina, e dove resistiamo?

Siamo ancora, se qualcuno trattiene

Il nostro nome insabbiato?

La nostra neovulva occlusa,

la valva sepolta?

Non si muove il tempo rimpicciolito, nonna

qui lo Stato ha visto una squama nel mio seno

neonato, la colpa doppia dell’innaturale,

balena del mio genere stretta

in armato acquario,

e io intesso zitti ricami,

nel dissanguare piano

la mancanza.

E tu Agatina rimani ancora

tu che il velo hai dissolto, insegnami

il presagio del mio nome,

in ossa di gelso e corpo,

se per lo Stato sarò “morto”, tienimi

ferma in quel “morta” fiorita,

tienimi viva nonna come tra le tue braccia,

il mio cuore difforme, nato

naturalmente bambina, tienimi

prima che un santo o politico bruci

ogni mia piccola parola.

Penelope Agata Zumbo è nata a Messina l’otto aprile del 1991, è una studentessa di discipline psicosociali, una donna transgender, un’attivista per i diritti della comunità Trans* e una peer educator. La sua prima pubblicazione è nel 2021, nella raccolta “Distanze obliterate” curata da Alma poesia per Punto a capo editrice, con una silloge intitolata “Reti d’asfodelo”. Una di queste poesie, “Non alter ego” compare sul magazine letterario online Liberementi. Sempre nello stesso anno, tre sue poesie inedite sono pubblicate sul blog di poesia, letteratura e arte “Radura poetica” con una recensione a cura di Paolo Andrea Pasquetti. Partecipa presentando un suo inedito “Contro cielo” alla lettura dell’evento “Dimmi l’amore” organizzato a giugno dal centro di poesia contemporanea dell’università di Bologna. “Silenzio” suo componimento sulla questione femminile in Afghanistan, viene pubblicato nell’antologia “Poesie per l’Afganistan” a cura di Free social poetry, in collaborazione con l’associazione Pangea onlus, la raccolta ha l’obbiettivo donativo a favore degli aiuti umanitari nel territorio segnato dalla repressione talebana. Per l’occasione commemorativa del Tdor nel novembre dello stesso anno, presso Ala Milano Onlus, compone un piccolo libretto intitolato “Mirto, Tagete, Fiordaliso”, in cui sono raccolte quattordici poesie e illustrazioni inedite sul tema della transizione di genere esplorata come fuoco di vita. Lo stesso libretto è protagonista dell’evento “Fioriture in transizione” presso la libreria Colapesce a Messina nel mese di Aprile 2022, dove l’autrice performa le sue poesie a tema con la sua lira. Viene selezionata nella call indetta da MQBMBQ per la serata “Self Exstension” a queer open mic night tenutasi in fondazione Sozzani a Milano nel febbraio del 2023, dove performa una sua poesia inedita con lira dal titolo “Armistice with Dysphoria”. Nel 2024 i suoi inediti raccolti nella silloge “Specchi per traslucere” sono stati pubblicati su Alma poesia con un commento critico di Alessandra Corbetta. Nello stesso anno firma per Fluidae collective una rubrica “Conversazioni (im)possibili” di poesia comparata, approfondimento tra testualità poetica e musicale nelle tematiche di genere e della comunità LGBTQIA+. Nel maggio del 2024 si posiziona sul podio della categoria “R-Estenze femminili” del premio Internazionale Luigi Vanvitelli con il suo inedito “Tienimi Donna”. La vincita per il primo posto di questa categoria comprende anche l’inserimento di questa poesia nel laboratorio di critica di genere dell’università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli.

Foto: Sara Lorusso